PRO o CONTRO???

OGM Sigla di organismo geneticamente modificato, usata per indicare organismi il cui patrimonio genetico è stato modificato mediante ibridazione e selezione o mutagenesi e selezione, oppure con metodiche che prevedono manipolazioni del DNA e inserimento mirato di nuovi geni (transgeni) negli organismi. La … Continua a leggere

ECOSISTEMA…

L’ecosistema è un sistema complesso formato da organismi che vivono in un determinato ambiente. Gli animali e le piante costituiscono le componenti biotiche dell’ecosistema, mentre il sottosuolo, l’aria e l’acqua, la luce, la temperatura, il clima, le piogge, ecc. fanno parte della componente abiotica. Le componenti biotiche e abiotiche instaurano tra loro un insieme di relazioni che caratterizzano l’ecosistema stesso e lo portano in una situazione di “equilibrio” temporaneo. Sulla base della loro funzione all’interno di un ecosistema, le componenti biotiche (gli organismi viventi), si possono suddividere in:
produttori (piante, alghe e alcuni batteri): sono gli organismi “autotrofi” che producono da sé la sostanza organica per vivere e accrescersi, utilizzando semplici molecole inorganiche come l’acqua, l’anidride carbonica (CO2) e i nitrati
consumatori: sono organismi “eterotrofi”, poiché non sono in grado di produrre il proprio nutrimento, e si cibano quindi di produttori (ad esempio i consumatori erbivori, come le mucche e le pecore, che mangiano l’erba dei prati) o di altri consumatori (i consumatori carnivori come il leone o l’uomo stesso)
decompositori: sono funghi e batteri che si cibano decomponendo i tessuti degli organismi morti.
Ogni ecosistema contiene una definita quantità di materia organica che comprende tutti i suoi organismi vegetali e animali; con il termine di biomassa si identifica il peso di tale materia, calcolato allo stato secco e per unità di superficie occupata dall’ecosistema stesso.La-madre-naturaleza-en-tu-casa-regalos-originales6-600x250

FOSSILI…

All’inizio del 1800 gli scienziati giunsero finalmente alla conclusione che i fossili erano i resti più o meno modificati di organismi vissuti milioni di anni prima, e da allora la paleontologia, la scienza che li studia, ha fatto enormi balzi in avanti.
Più anticamente le idee erano molto confuse e la teoria maggiormente accreditata considerava i fossili, queste strane pietre dalla forma bizzarra, come forme di vita a cui Dio non aveva distribuito l’anima, in due parole esseri viventi mancati.

Il termine fossile (dal latino fodere, scavare) in paleontologia abitualmente viene usato per indicare resti integri o parziali di organismi un tempo viventi, più in generale viene usato per una qualsiasi testimonianza di vita geologicamente passata (antecedente all’epoca attuale): resti animali, quali ossa, denti,uova, conchiglie; resti vegetali, quali foglie, tronchi, pollini; evidenze di attività vitale (strutture di bioturbazione come tane e orme); tracce legate all’alimentazione (coproliti)

In maniera molto semplice si può definire un fossile come il risultato di un processo che inizia con la morte di un qualche essere vivente, prosegue con il suo seppellimento e termina con la sostituzione delle molecole organiche dell’essere stesso con le molecole inorganiche presenti nel sedimento in cui è seppellito.
In realtà solo una piccolissima parte degli organismi vissuti nel passato si è conservata allo stato fossile. Normalmente i resti di un animale o di una pianta si decompongono completamente nel giro di pochi anni non lasciando alcuna traccia della loro breve esistenza. Affinché ciò non avvenga occorrono due distinte condizioni: che l’organismo subisca un rapido seppellimento, e che l’organismo possieda delle parti dure (vedremo che questa seconda condizione non sempre necessita di essere soddisfatta).

La paleontologia, è una branca della geologia che si occupa dello studio delle antiche forme di vita e si basa sull’esame dei fossili, ossia dei resti o delle impronte di organismi del passato, che si sono conservate fino a noi. La maggior parte dei fossili ritrovati rappresentano resti parziali di animali (denti, ossa, frammenti di conchiglie ecc…), è infatti molto raro ritrovare resti di animali completi. Questi sono casi eccezionali dovuti a speciali condizioni climatiche e geologiche che possono permettere una perfetta conservazione (come imammut trovati congelati nella tundra siberiana e dell’Alaska, o i resti di tardigradi scoperti in una grotta, molto asciutta, del Nevada).
Ritrovi,