Cocomero love…

cocomero_we heart itE anche quest’anno l’estate è arrivata e con l’estate è possibile gustare vari tipi di frutta, tra cui uno dei più gustosi e poco zuccherati, il cocomero.

Un frutto che si può mangiare in qualsiasi ora e posto, a me piace gustarmelo sul balcone la sera osservando il bellissimo tramonto marino in compagnia.

Secondo alcuni studi condotti presso l’Università della Florida, è stato dimostrato che anche il cocomero ha proprietà benefiche, soprattutto nelle fasi iniziali che riguarda l’ipertensione, i risultati sono stati pubblicati sul giornale American Journal of Hypertension.

Questo alimento ha poche calorie, è ricco di carotenoidi, che sono antiossidanti con azione antitumorale, proteggono il sistema cardiovascolare, ed aumentano le difese immunitarie, inoltre contiene vitamine B6, vitamina C, vitamina A e fibre.

Il cocomero  contiene anche una sostanza che si chiama L-Cittrulina, che agisce sulla regolazione della pressione del sangue, infatti rende maggiormente elastiche le pareti dell’arteria.

Questa sostanza, una volta entrata nel nostro organismo viene convertita nell’aminoacido L-arginina, si forma nell’acido nitrico che agisce sui vasi sanguigni, regolando il tono e la circolazione.

Ai pazienti che hanno problemi di pre-ipertensione, viene somministrato normalmente L-arginina sotto forma di integratore, ma la sua assunzione causa i cosiddetti effetti collaterali, come nausea e diarrea, mentre il cocomero non provoca ciò.

Curare la pre-ipertensione è molto importante per evitare infarti e ictus, mangiare il cocomero e fare uso delle sue proprietà benefiche, significherebbe ridurre il consumo dei farmaci antipertensivi, limitandone gli effetti collaterali .

Piscine Pistoia

Piscina Convento, Pistoia

Piscina Convento, Pistoia

Se non sapete dove passare una giornata in totale relax vi consiglio di andare in piscina!

Ci sono molte piscine nella zona di Pistoia!
A parere personale a me piace molto ” Il Convento” non si trova tanto lontano dal centro ed è semplice raggiungerla!

Vi elenco di seguito tutte le piscine aperte nella zona di Pistoia!

Il Convento
Hotel e Ristorante
Via San Quirico, 33
Pistoia.
Tel. 0573 452651

Il Castagno
Via del Castagno, 46
Pistoia.
Tel. 0573 42193

Piscina Panda
Pieve A Celle, 71
Pistoia
Tel. 0573 477284

Hotel Villa Cappugi
Via Collegigliato, 45,
Pistoia
Tel. 0573 450297

Piscine Cantagrillo
Via Castelnuovo, 24
Cantagrillo, Pistoia
Tel. 0573 929159

Il Boschetto
Viale Adua, 467
Pistoia
Tel. 0573 401336

COGIS
Via F. Coppi 1,
Montale, Pistoia
Tel. 0573 556790

Le Forri Club
Via della Crocina, 3,
Valdibrana Pistoia
Tel. 0573 48456

GIOSTRA DELL’ORSO !

GIOSTRA DELL’ORSO!

In questo articolo parlerò della più sentita tradizione di Pistoia, la Giostra dell’Orso!

Il nome Giostra dell’Orso è recente, risale al 1947 ove fu disputata in Piazza del Duomo. L’antico palio era già disputato nel 1200 in onore di San Jacopo, patrono della città .

Il nome deriva dalla parola “Pallio” cioè un ampio pezzo di stoffa lungo ventiquattro braccia, cioè il premo che veniva consegnato a chi vinceva la gara. In passato spettava agli operai di San Jacopo di risolvere tutte le questioni che riguardavano la Cappella del santo e ai festeggiamenti in suo onore. Ogni anno facevano due palii, uno da offrire all’altare di San Jacopo e l’altro al cavallo che vinceva la gara. Il palio consisteva in un drappo o gonfalone di stoffa, adornata di frange, nastri e tessuti pregiati e a volte veniva messo anche dell’oro e dell’argento per renderlo ancora più importante. Durante il Rinascimento il palio veniva dipinto da pittori importanti di Firenze. Invece ai tempi di oggi come già avvenne dal 1947 il palio veniva fatto solo ed esclusivamente da artisti di Pistoia. Esso veniva dipinto un mese prima della gara e portato in mostra per le strade della città con quattro trombettieri a cavallo e veniva letto il bando :

“ A laude , gloria e mantenimento possa essere e sia dello Onnipotente Iddio e di Santa Maria sempre Vergine e di tutta la Celestial Corte trionfante del Paradiso e dell’ Apostolo Baron Messere Santo Jacopo. E a laude e gloria e mantenimento possa essere  e sia del nostro serenissimo Granduca di Toscana, che Iddio levi lui e mantenga per mare e per terra. E a laude e mantenimento possa essere sia de nostri Ill.mi  Sig.ri Priori, Gonfaloniere di Giustizia e del loro onorevole notaio e delli Operai dell’apostolo Barone Messere Santo Jacopo che fanno pubblicamente bandiere la festa dell’apostolo Barone Messere Santo Jacopo, che ogni uno possa venire otto dì dopo la festa sani, salvi e sicuri, eccetto che ribelli, banditi, o condennati uominidi mala pubblica voce e fama : se ci fosse Papa , Imperatore, Re, Duchi, Marchesi, Conti, Artieri che avesse un buon cavallo e lo volesse mettere alla internzione di questo palio, venga il 24 del mese prossimo chè, sennò, vada dal notaio dei magnifici signori, faccialo scrivere, faccialo ben fornire , bene adornare, e da tutti  quattro piedi faccialo ben ferrare, e chi non lo può far correre faccialo volare, sapendo che il Palio di gran prezzo sarà, l’uomo o la donna indosso la porterà, e chi ci sarà, averà il Palio.”

Nel 1514 il Consiglio del Popolo determinò come luogo di partenza una colonna militare in via Lucchese che poi passava il fiume Ombrone a Pontelungo e proseguiva in Mastra di Porta Lucchese, via Taverna fino alla chiesa S. Maria Maggiore in Piazza del Duomo, ma poi Cosimo I dei Medici fece costruire il bastione di Porta Lucchese e dovettero cambiare percorso e fu scelta piazza dello Spianato fino a Piazza del Duomo. Nel 1800 oltre alla corsa in lungo fu aggiunga anche la corsa “ in tondo” che si svolgeva in piazza San Francesco il 26 luglio. Nella corsa parteciparono molti cavalieri famosi e nobili provenienti da tutta Italia : Piero Gambacorti di Pisa, Erasmo Gattamelata di Venezia, Carlo degli Oddi di Perugia. La prima corsa avvenne nel 1947 e consisteva in un percorso rettilineo che partiva dal palazzo del tribunale e dovevano colpire un bersaglio a forma di orso ricoperta da pelle di capra. Nel 1984 fu fatta una sola corsa, la corsa in tondo che veniva fatta in piazza del Duomo. La gara veniva preceduta da un corteo storico che veniva fatto intorno alle mura.

I RIONI

La Giostra era divisa in quattro squadre, le quali rappresentavano i Rioni di Pistoia. Ogni squadra aveva una propria area del territorio. Ogni rione aveva un proprio stemma.  Lo stemma di Porta al Borgo rappresenta il fiume Ombrone perché per raggiungere il fiume di attraversa quella Porta. Nello stemma di Porta Carratica è rappresentato il carro trainato da buoi. Nello stemma di Porta Lucchese è rappresentata la “Fornace” e la pantera che denota Lucca. Nello stemma di Porta San Marco è rappresentato il leone alato, all’insegna dell’ evangelista San Marco. Gli stemmi sono nati all’incirca nel 1267.

PORTA S. ANDREA

La comunità di porta al Borgo era la più estesa delle quattro cortine. Una caratteristica della Comunità, che incise anche nel tessuto produttivo della zona, era la presenza di numerosissime gore, piccoli corsi d’acqua che furono costruiti artificialmente e attraverso i quali l’acqua, proveniente dall’Ombrone e dalla Brana, veniva sapientemente distribuita su tutto il territorio della città. Queste gore favorirono la nascita di numerose ferriere, cartiere, mulini, frantoi sviluppando anche l’agricoltura di tutto il territorio pistoiese.  Nel territorio di Porta al Borgo esistevano sei ferriere, quattro distendini, due fabbriche di “instrumenti rurali”, una di ferro malleabile, sei cartiere, una polveriera, due filande. Porta al Borgo era ed è rimasta tutt’oggi la “zona industriale” della città.
Immagine

PORTA CALDATICA

Questa Porta era detta anche “Cortina di Porta Carratica” ed era, grazie alla configurazione pianeggiante del suo territorio, la Comunità nella quale l’agricoltura aveva un ruolo predominante per l’economia di tutta la città.  L’agricoltura ebbe sempre maggiore incremento con il passare degli anni fino a raggiungere il massimo sviluppo con l’introduzione delle leggi Leopoldine. Per questo motivo è sempre stata una delle campagne più abitate dell’intero Granducato di Toscana.  Oltre all’agricoltura esistevano delle “fabbriche” di maniscalchi, di fabbricanti di carri, come anche botteghe di commestibili e di mercerie.
Immagine

PORTA LUCENSE

La comunità suburbana di Porta Lucchese era il centro dell’attività manifatturiera della città.  La massiccia presenza di fabbriche era dovuta a diverse ragioni: la natura del terreno, la presenza di numerosi corsi d’acqua, la facilità delle comunicazioni stradali. L’industria manifatturiera più importante era senza dubbio quella dei mattoni, la cosiddetta “Fornace”, proprio la presenza di quest’industria dette il nome di Fornaci ad un borgo della Comunità. Dalle facili comunicazioni stradali trassero notevoli guadagni anche gli alberghi, le taverne, le officine di fabbri e maniscalchi. In questa comunità vi erano anche numerose filande. Sulla collina di Giaccherino (monte Lunese) fu eretto nel 1444 un convento dei Francescani Minori Osservanti.
Immagine

PORTA GUIDONIS

Confinante con le comunità di Porta al Borgo e Porta Carrratica, il suo territorio si estendeva fino alla Badia a Taona nella zona montagnosa, e fino a Montale nella zona pianeggiante.  Le principali manifatture di Porta San Marco erano due cartiere, che sfruttavano l’abbondante acqua della Bure e della Brana, una fabbrica di rame, una di ferri tondi a stampa, una ferriera, una polveriera, una fabbrica di “canne da schioppo” e diverse fornaci di mattoni e calcina. Per quanto riguarda l’agricoltura si era molto sviluppata la coltivazione del gelso, delle viti, degli olivi oltre alle piante da frutto.
Immagine

LE QUATTRO BANDIERE DEI RIONI.

Immagine      Immagine        Immagine          Immagine

GRIFONE                  LEON D’ORO             DRAGO                      CERVO BIANCO

 

GIOSTRA DELL’ORSO

giostradellorso-110728-001
S.